Un Casartelli tra le vigne francesi
La segreta arte della navigazione oziosa



Sono felice che ci siano strade veloci e diritte.
Sono felice che queste grandi strade siano ben segnalate.
Sono felice che si possa viaggiare in poco tempo su queste autostrade.
Sono felice che centinaia di persone possano transitarvi ad ogni ora del giorno e della notte.
Sono felice che si possano percorrere velocemente e distrattamente.
Sono felice che ci sia quella bella galleria che trafora il massiccio.
Sono felice che tutti quelli che vanno di fretta abbiano la loro superstrada.

Sono felice di poter vagare solitario sulle strade che non sanno nemmeno loro dove portano. 
La strada migliore la troverete solamente dopo aver perso la rotta iniziale. A quel punto chiedete alla vostra mente di eliminare dal paesaggio tutte le contaminazioni. Ecco che anche gli ultimi segnali stradali svaniscono. Seguiamo la direzione in base al paesaggio. Costeggiando quel fiume. Risalendo quella valle. Un occhio al cielo per una indicazione sulla rotta e per evitare qualche temporale. Sempre pił persi. Ora, anche volendo, non sapremmo da che parte andare. Allora un'occhiata alla bussola, giusto per mantenere costante il girovagare. Continueremo a non sapere dove siamo, ma lentamente ci stiamo avvicinando a quel punto che per noi non sarą pił una meta ben definita ma una chimera che forse prima o poi incontreremo sul nostro percorso.
La strada, quel percorso che si crea involontariamente nel nostro girovagare, magicamente ci riserva un nuovo mondo da scoprire dietro ogni curva. O su un colle nel cuore della Borgogna, come questo paesino che abbiamo incrociato dopo una giornata senza meta tra vigneti e colline.
Questa regione della Francia si presta molto bene ad un turismo tranquillo, ozioso. Gli ampi spazi permettono spostamenti senza troppi vincoli, i borghi agricoli regalano una quiete bucolica. Le cantine offrono del buon vino (al mio palato resta sempre pił gradito il vino italiano...).
Vale sicuramente una vacanza, con molta calma. 

Buon viaggio, e
mi raccomando: Perdetevi !

Stefano Casartelli



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